A Calgary, dove si è svolta la prima tappa di Coppa del Mondo di short track 2018-2019, l’Italia orfana di Arianna Fontana non vince medaglie, ma lancia già ottimi segnali agli avversari.

(fonte foto: Wikipedia)

MARTINA DOMINA IN “FINALINA”, BENE ANCHE GLI UOMINI

Ci si aspettava un segnale forte dalla “nuova” Italia di short track e così è stato: dal Canada gli Azzurri tornano senza medaglie, ma con la consapevolezza di essere ancora temibili. Inutile nascondersi: l’assenza di Arianna Fontana poteva essere un problema ed è stata la più grande paura di un’Italia che temeva di perdersi senza la sua stella. Ma da Calgary l’Italia ritorna con una nuova consapevolezza: sebbene Arianna sia sicuramente una fuoriclasse di questo sport, il resto della squadra è di altissimo livello, a partire da quella Martina Valcepina indicata da molti come l’erede della Freccia Bionda.

È proprio Martina ad ottenere i risultati migliori, nonostante una partenza zoppa: nella prima serie di gare da 500m, Martina infatti incappa in una squalifica subito in batteria per falsa partenza, che la esclude fin da subito dalla competizione. Si rifarà nella seconda serie, dove sfiora l’accesso in Finale A, arrivando terza a poco più di un decimo di secondo dall’olandese Lara van Ruijven, e vincendo la “finalina” con il tempo di 43.642.

Sulla stessa lunghezza, interessante anche la gara di Nicole Botter Gomez, che si ferma ai quarti di finale nella prima serie con il terzo posto. Si ferma allo stesso turno Cynthia Mascitto nella seconda serie, ma il massimo lo dà nei 1500m, con il quinto posto in Finale B (2:35.665). Bene sulla distanza più lunga anche l’altra giovane “acquisto”, Arianna Sighel, che sfiora l’accesso in finalina, mentre Arianna Valcepina arriva solo ultima in batteria.
Ultimo posto in finalina anche per la staffetta sui 3000 m, composta da Arianna Valcepina, Nicole Botter Gomez, Martina Valcepina e Elena Viviani: c’è da rafforzare sicuramente l’intesa, ma l’Italia del futuro riparte da loro.

Buoni i segnali anche da parte della squadra maschile, dopo un periodo particolarmente nero culminato con l’esclusione della staffetta dalle Olimpiadi di PyeongChang 2018. A trascinare i compagni ci pensano i veterani Yuri Confortola e Tommaso Dotti, che raccolgono anche i risultati migliori: nei 1500 m, Confortola chiude al sesto posto della Finale B, mentre Dotti è costretto ad arrendersi in semifinale. Nei 1000 m invece entrambi sono costretti alla resa ai quarti di finale. Nei 500 m, solo Andrea Cassinelli riesce a superare le batterie nella seconda serie, fermandosi poi al turno successivo.

Vittoria infine nella Finale B della staffetta 5 x 5000 m: Andrea Cassinelli, Mattia Antonioli, Tommaso Dotti e Yuri Confortola, dopo l’ultimo posto in semifinale, si rifanno contro gli Stati Uniti, superati con il tempo di 7:04.564.

MARTINA SUONA LA CARICA

Ricco di positività anche il post di Martina Valcepina su Facebook, dopo le gare.

Visto che ancora siamo a inizio stagione posso dire che nel complesso sono soddisfatta” commenta l’Azzurra. “Oggi tornavo in pista sui 500 e il mio obiettivo era di entrare tra le prime dieci, considerato che non sono ancora al top nella forma. Sono abbastanza felice anche della staffetta, in cui abbiamo ottenuto il 7° posto complessivo, visto che con mia sorella Arianna Valcepina, Ellen Ciccio Viviani e Nicole Botter Gomez siamo arrivate terze nella Finale B. Speriamo di fare meglio la prossima settimana a Salt Lake City, negli Stati Uniti… di sicuro mi caricherà e ci caricherà il vostro tifo…”.

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Giornalista in erba, sono un appassionato di sport, con un occhio di riguardo per il calcio (banale!) e la boxe.

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