Atletica leggera: Gelindo Bordin, il primo oro olimpico azzurro nella maratona a Seul 1988. Ecco la sua storia.

Gelindo Bordin con l’oro olimpico di Seul 1988

GELINDO BORDIN: I PRIMI PASSI NEL MONDO DELLA CORSA

Il 2 aprile del 1959, in un paese del vicentino, Longare, nasce Gelindo Bordin, un bambino destinato a diventare una leggenda dello sport nazionale.

È stato il primo italiano a vincere la maratona olimpica e l’unico azzurro ad aver vinto la maratona di Boston.

Gelindo Bordin, “Gelo” per gli amici, si avvicina all’atletica leggera da ragazzo, prima nel G.S. Montegalda, poi nella Fiamma Vicenza e nel GAAC Verona, allenato da Giacomo Dalla Pria e in seguito da Gianni Ghidini. Si dedica soprattutto alle corse campestri e su strada: vince il campionato italiano allievi di maratonina nel 1976 e nel 1978 approda nella nazionale juniores di cross.

Nel 1984 esordisce nella maratona, vincendo a Milano con il tempo di 2h13’20”. Dal 1985 inizia la collaborazione con il suo storico coach Luciano Gigliotti e ottiene il 7° posto nella Coppa Europa e la 12ª posizione nella Coppa del Mondo a Hiroshima.

Ma la svolta avviene nel 1986 quando vince la medaglia d’oro nella maratona agli Europei di Stoccarda.  

Ai Campionati mondiali del 1987 a Roma ottiene il 3° posto, ma è alle Olimpiadi estive di Seul 1988 che Gelindo Bordin entra nella storia dell’atletica mondiale.

GELINDO BORDIN E L’AVVENTURA D’ORO DELLE OLIMPIADI DI SEUL 1988

Corea del Sud. Olimpiadi di Seul. Domenica 2 ottobre 1988. Alla maratona, la gara regina, partecipa Gelindo Bordin. Da subito l’azzurro si piazza con il gruppo di testa. Al venticinquesimo chilometro gli atleti iniziano a distanziarsi, fino a quando, a cinque chilometri dal traguardo, rimangono solo in tre: Gelindo Bordin, il keniota Douglas Wakiihuri e il gibutiano Ahmed Salah.

A tre chilometri dal traguardo gli africani scattano, ma l’italiano è in pieno controllo: a un chilometro dal termine, Gelindo Bordin con grande spinta li supera con una formidabile volata finale e vince l’oro, completando il suo capolavoro.

Memorabili la sua entrata nello Stadio Olimpico e il suo bacio alla pista dopo aver tagliato il traguardo. Un momento che si riflette nell’accorata telecronaca di Paolo Rosi: “Un eroe, un eroe dello sport italiano. È la più bella vittoria, diciamo francamente, la più bella vittoria di Seul. La più prestigiosa, la più rilevante, la più emozionante, la più travolgente. Gelindo, eccolo. Bellissimo. Dai Gelindo, trecento metri. Hai messo in ginocchio i grandi corridori degli altipiani. Tu che vivi in pianura. Grande, bravissimo Gelindo. Ultimi cento metri. Fai anche uno scatto. Eccolo…!”.

Il bacio di Gelindo Bordin alla pista dello Stadio Olimpico di Seul 1988

Si tratta della prima medaglia d’oro olimpica vinta da un italiano nella maratona, un risultato storico.

GELINDO BORDIN PRIMO ALLA MARATONA DI BOSTON 1990

Dopo la gloria olimpica, Gelindo Bordin continua a essere un agonista ad altissimi livelli: vince il secondo titolo europeo nella maratona a Spalato 1990, il primo corridore a ottenere l’oro continentale per due volte.

Un’annata speciale per l’azzurro che vince in tre maratone, tra cui quella di Boston, la classica più antica dei tempi moderni: l’unico italiano e l’unico campione olimpico a vincere la maratona di Boston con una gara in rimonta, stabilendo il proprio primato personale con 2h8’19’’, ancora oggi tra i migliori tempi nazionali di sempre.

Gelindo Bordin al traguardo della maratona di Boston 1990

Ai Campionati del Mondo di Tokyo nel 1991 termina all’8° posto.

Ai Giochi olimpici di Barcellona 1992 cerca di difendere il suo titolo: Gelindo Bordin si presenta in ottima forma, carico e fiducioso, in un parterre di atleti meno esclusivo e competitivo di Seul 1988, ma si procura una lesione al menisco saltando un atleta caduto appena dopo metà percorso ed è costretto a ritirarsi. Dopo questa delusione, Gelindo Bordin decide poco tempo dopo di terminare la sua attività agonistica.

GELINDO BORDIN, DA STUDIOSO DEGLI AVVERSARI A STUDIOSO DEI COMPETITOR: LA SECONDA VITA IN DIADORA

L’amore di Gelindo Bordin per la corsa e lo sport è inarrestabile: nella sua vita, fino a ora, ha percorso più di 160.000 km, 4 volte il giro del mondo.

Il 13 aprile 2008, a 49 anni, partecipa alla maratona di Torino con il tempo di 3h05’27”.

Il 6 gennaio 2020 torna a correre a Roma, con l’obiettivo di partecipare di nuovo, a distanza di 30 anni dalla sua vittoria, alla maratona di Boston. Correrà con un altro spirito, con degli amici per un progetto importante, nato con l’aiuto dell’azienda per cui oggi lavora.

Perché Gelindo Bordin oggi è un dirigente in un’importante azienda legata al mondo sportivo: è nella sezione Merchandising e Sport Marketing di Diadora, società per cui comincia a lavorare a 34 anni, dopo il ritiro dalla vita agonistica e con l’umiltà e la voglia di imparare e di affermarsi anche in questo campo.  

Gelindo Bordin porta la sua esperienza di atleta professionista e affronta il suo lavoro come affrontava le maratone: incurante della fatica e con determinazione, ponendosi obiettivi ambiziosi e stimoli forti, dominando lo stress anche nelle sfide più difficili.

Un campione con e senza le scarpe da corsa.

Gelindo Bordin oggi dirigente Diadora
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Giornalista, onnivora di cultura a 360º. Lavoro nel campo dei media, in particolare nel mondo dell'informazione e social. Lo sport è una delle mie tante passioni, coltivata sul campo, sui libri e sullo schermo.

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