I tredicesimi giochi di Stoke Mandeville, come per Roma 1960, si tengono nella stessa sede delle Olimpiadi e questa volta si spostano nella terra del Sol Levante per le Paralimpiadi di Tokyo 1964. I giapponesi reinventano la città per accogliere l’evento nel migliore dei modi. Novità principale è l’introduzione della carrozzina da corsa che sostituisce la sedia a rotelle nelle gare di velocità di atletica leggera. L’Italia è terza nel medagliere.

 

 

 Le Paralimpiadi 1964, disputate a Tokyo

L’ITALIA AI GIOCHI PARALIMPICI 1964

L’Italia è tra le protagoniste indiscusse della seconda edizione delle paralimpiadi di Tokyo 1964. Ancora una volta Anna Maria Toso è tra le più titolate tra gli atleti della spedizione tricolore, conquistando 10 podi come a Roma 1960, il secondo è Roberto Marson che torna a casa con 3 ori, 4 argenti e un bronzo. L’atletica porta il maggior numero di ori, mentre il nuoto con 22 medaglie è lo sport con più podi in assoluto. Gli azzurri si difendono nel tennistavolo con un oro e un argento, mentre vincono la prima medaglia nell’arco con l’argento di Raimondo Longhi.

ANNA MARIA TOSO REGINA DI TOKYO CON 10 MEDAGLIE

Atletica leggera, nuoto, scherma e tennistavolo. Anna Maria Toso è impegnata in quattro diverse discipline, come già era successo a Roma 1960, ma alle Paralimpiadi di Tokyo 1964 riesce ulteriormente a migliorare le sue prestazioni e rispetto alle paralimpiadi italiane (3 ori, 5 argenti e 2 bronzi), Toso è 5 volte medaglia d’oro e 5 d’argento. L’atleta azzurra riesce a bissare il successo nel fioretto individuale femminile confermandosi la campionessa in carica, insieme a Irene ed Elena Monaco vince anche la medaglia a squadre. Nell’atletica è oro nel getto del peso classe A e nel giavellotto femminile, togliendo lo scettro a un’altra italiana, Maria Scutti, che aveva vinto 4 anni prima. Il quinto oro è nel nuoto, 25 m stile libero supino classe 2 incompleta, anche in questo caso Anna Maria conferma il successo di Roma. Le medaglie d’argento arrivano sempre dall’atletica e dal nuoto, Toso è seconda nel lancio della clava e nel disco, mentre nel nuoto sono ancora una volta i 25m la distanza che la porta sul podio (rana classe 2 incompleta e stile libero prono). Ultima medaglia è l’argento in coppia con Silvana Martino nel tennistavolo classe B.

NASCE LA STELLA DI ROBERTO MARSON

A Tokyo 1964 fa il suo debutto nel panorama paralimpico Roberto Marson, che diventerà uno degli atleti azzurri più medagliati di sempre e primo presidente della federazione italiana sport per disabili- FISHa. In Giappone Marson si distingue nell’atletica leggera con 2 ori (disco e giavellotto classe C ) e 2 argenti (lancio della clava e slalom), lo schermidore azzurro è poi subito sul podio anche nella spada e nella sciabola individuale, argento in entrambe le discipline, mentre conquista il bronzo nella sciabola a squadre con Renzo Rogo e Franco Rossi.

IL MEDAGLIERE DI TOKYO 1964

Impossibile eguagliare il record delle 80 medaglie vinte a Roma 1960, ma con 45 podi ottenuti l’Italia è terza nel medagliere dietro Stati Uniti e Regno Unito. Gli azzurri sono inarrestabili nel nuoto (22 medaglie), nell’atletica leggera (12 medaglie) e nella scherma (8 medaglie) con Anna Maria Toso e Roberto Marson che guidano la spedizione. Oltre a loro tuttavia sono ben 11 gli azzurri che tornano dal Giappone con più di una medaglia al collo: Renzo Rogo e Irene Monaco, entrambi con 5 titoli conquistati nel nuoto, nella scherma e nell’atletica; Francesco Deiana, Franco Rossi e Germano Pecchenino a quota 3 (nuoto e scherma); Elena Monaco, Benincasa, Silvana Martino ed Escapa con 2 medaglie a testa.

Simone Lo Giudice
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