Arianna Errigo è una delle più importanti schermitrici italiane. Nella sua carriera ha conquistato più di ottanta medaglie e ha vinto ben sette volte la Coppa del Mondo, contribuendo allo storico podio della scherma azzurra alle Olimpiadi di Londra 2012.

Arianna Errigo sorride in posa in pedana

Arianna Errigo sorride in pedana (fonte: pagina Facebook ufficiale di Arianna Errigo)

ARIANNA ERRIGO: UNA STORIA DA OTTANTA TROFEI E PIÙ

Arianna Errigo è nata il 6 giugno 1988 a Monza. Fiorettista e sciabolatrice (ancorché competa a livello olimpico soltanto nella prima specialità), è uno dei pezzi fondamentali dell’Italia della scherma, avendo conquistato più di ottanta trofei durante la propria carriera: trentasei ori, ventitré argenti, diciassette bronzi e sette Coppe del Mondo. Uno “tsunami”, questo il suo soprannome, che ha scritto, indelebilmente, pagine di storia di questa disciplina, con la sua scherma estrosa e d’attacco, impulsiva ed aggressiva, istintiva e dinamica.

GLI INIZI E I PRIMI SUCCESSI

Arianna Errigo si avvicina alla scherma sin da giovanissima, spronata, in particolar modo, dalla madre, che a soli sei anni le fa conoscere il Club Scherma Monza, dove il maestro Giuseppe Davidde l’accompagna in pedana, impartendole le prime lezioni. La scherma è la passione di famiglia, tanto che nuoto, pallavolo e calcio, sport da lei praticati in tenera età, non la distolgono da quella disciplina per la quale lei sembra tanto portata quanto talentuosa. I risultati sono immediati: è, senza dubbio, tra i migliori prospetti della sua generazione. Se ne sono accorti tutti a Monza, sin dalle prime lezioni: ben presto la voce si sparge, come le stoccate, dalla Lombardia, a tutta l’Italia, dove tra i cadetti sarà destinata a dominare.

Qualche anno più tardi, nel 2003, Arianna entra a far parte della Ginnastica Comense 1872, dove viene seguita da Giovanni Bortolaso. L’anno successivo, nel 2004, è già sul tetto del mondo: vince il Campionato del mondo cadetti a Plovid, Bulgaria. E due anni più tardi, nel 2006, anno nel quale entra a far parte del Gruppo Sportivo dell’Arma dei Carabinieri, ai Campionati Europei giovanili di Poznan, conquista la medaglia d’oro nella competizione individuale e l’argento in quella a squadre.

Dopo l’oro di squadra agli Europei di Plovdid, nel 2009 è tempo di Mondiali: ad Antalia, Arianna conquista il bronzo nel fioretto individuale e l’oro nella competizione a squadre, insieme a Elisa Di Francisca, Margherita Granbassi e Valentina Vezzali. Ai Mondiali di scherma dell’anno seguente, svoltisi a Parigi, bissa l’ennesimo oro nella gara a squadre, assicurandosi anche il secondo gradino del podio individuale; mentre nel 2011, a Catania, conquista un argento di squadra.

Arianna Errigo in pedana durante una prova di Coppa del Mondo

Arianna Errigo impegnata in una prova durante la Coppa del Mondo di fioretto (fonte: pagina Facebook ufficiale di Arianna Errigo)

LONDRA 2012 E RIO 2016

Il 2012 è l’anno della XXX Olimpiade. A Londra, arriva la definitiva consacrazione, non tanto di Arianna, quanto dell’intero movimento del fioretto italiano: il 28 luglio, in pedana contro la connazionale pluricampionessa Valentina Vezzali, Arianna si assicura la medaglia d’argento nel fioretto, perdendo poi una finale al cardiopalma, al supplementare, all’ultima stoccata, contro l’azzurra Elisa Di Francisca. Nella gara a squadre, Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca, Ilaria Salvatori e Arianna Errigo conquistano la medaglia d’oro, siglando uno storico risultato per l’Italia (della scherma) olimpica.

Qualche mese dopo, a settembre, la Errigo si iscrive alla Comense Scherma, preparandosi per un anno da autodidatta. Ancorché vincitrice del Mondiale di fioretto a Budapest, nel 2013 inizia ad allenarsi con coach Giulio Tomassini, dimostrandosi desiderosa di migliorarsi costantemente. Così avviene: ai Mondiali di Kazan 2014, infatti, si laurea bicampionessa mondiale nel fioretto femminile. E l’anno successivo vince ben quattro medaglie: un bronzo individuale e un oro a squadre agli Europei di Montreux, e lo stesso ai Mondiali di Mosca.

L’anno delle Olimpiadi di Rio, Arianna sembra arrivare bene all’appuntamento più atteso: ad aprile vince l’argento mondiale nella competizione a squadra, a giugno firma il suo primo titolo europeo individuale, e sbarca in terra brasiliana come testa di serie numero uno del ranking mondiale. Agli ottavi di finale, tuttavia, avviene l’impensabile: Eleanor Harvey, canadese, numero ventiquattro al mondo, una stoccata dopo l’altra, recupera l’iniziale 10-5 dell’azzurra, fino al definitivo 25-12. Arianna rimane a lungo a piangere in pedana, poi a passi pesanti, battendo il fioretto sul pavimento, raggiunge gli spogliatoi: «Per me l’aspetto umano conta più di quello tecnico, ed il rapporto col maestro dovrebbe essere più importante di qualsiasi cosa» – dichiara, non senza mostrare una fragilità che fino a quel momento sembrava sconosciuta – «Non ho sentito il suo rispetto nei miei confronti, allora è meglio perdere un oro olimpico. Da gennaio mi alleno da sola, a Frascati: […] il rispetto per me conta». Una lezione data da Tommasini alla Di Francisca durante un raduno della nazionale: sarebbe stata questa la ragione del crollo dell’azzurra, a dimostrazione di quanto la scherma sia questione di attimi e sensazioni.

A un anno dalle Olimpiadi, Arianna Errigo è terza nel ranking mondiale del fioretto e si sta preparando per i futuri appuntamenti estivi, Europei e Mondiali, che, e non pare difficile prevederlo, la vedranno, come sempre, assoluta protagonista. Non fosse altro che per tirare una stoccata al ricordo di Rio.

Lo storico oro del fioretto azzurro di squadra a Londra 2012

Lo storico oro del fioretto azzurro di squadra a Londra 2012 (fonte: corriere.it)

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Niki Figus
Giornalista pubblicista. Naufrago del mare che sta tra il dire e il fare. Un libro, punk-rock, wrestling, carta e penna.

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