A Nagoya in Giappone si è tenuto l’atto conclusivo del Grand Prix di pattinaggio di figura con l’Italia che ha visto scendere sul ghiaccio nipponico Carolina Kostner e la coppia di danza Cappellini-Lanotte. Per la pattinatrice altoatesina una prova concreta, in cui hanno fatto la differenza i dettagli; delusione invece per i danzatori azzurri che chiudono sesti dopo il loro season best nella free dance.

Credits: sportface.it

KOSTNER A UN PASSO DAL PODIO

Serviva un’impresa e Carolina Kostner quell’impresa l’ha sfiorata per davvero. La pattinatrice azzurra arriva a Nagoya puntando al podio, ma la concorrenza, nonostante l’assenza di Evgenia Medvedeva, è di altissimo livello e basta anche un solo dettaglio per mancare l’obiettivo. Carolina, entrata in finale grazie ai due secondi posti ottenuti alla Rostelecom Cup e all’NHK Trophy, si ritrova ad essere il fanalino di coda dopo lo short program. Un risultato che non era certo quello sperato e dovuto a un errore nel secondo salto della combinazione triplo toeloop/ triplo toeloop, con Carolina che esegue solo un doppio. Il punteggio ottenuto è di 72.82 punti con 35.56 nel tecnico e 37.46 nelle componenti, miglior punteggio tra le avversarie, a dimostrazione di quanto abbia pesato quella imprecisione. La classifica però è molto corta, ci sono appena due punti tra lei e il podio e la speranza è di recuperare con il free program. Anche la seconda perfomance di Carolina sulle note di “L’après-midi d’un faune” di Debussy è elegante e coinvolgente, un programma splendido valutato 141.83 punti, molto vicino al risultato che le aveva consegnato il bronzo a Sochi 2014. A fare la differenza ancora una imprecisione nel salto, con il triplo salchow eseguito solo doppio nella combinazione con il doppio axel. Carolina chiude così al quarto posto con un totale di 214.65 dopo aver lasciato sperare in una rimonta che avrebbe avuto dell’incredibile. A vincere Alina Zagitova, non precisissima negli arrivi dei salti, seguita da Maria Sostkova e dalla canadese Kaetlyn Osmond, terza con 215.16.
 

CAPPELLINI-LANOTTE DA SEASON BEST, MA NON BASTA

Delusione è un po’ di rammarico per la finale di Anna Cappellini e Luca Lanotte che chiudono sesti dopo la short dance nel primo giorno di gare e non riescono a migliorarsi dopo il programma libero. La coppia azzurra inizia con la combinazione energetica di Cha Cha e Samba, una prestazione senza sbavature, divertente e coinvolgente. In alcuni passaggi forse si nota un leggero affaticamento da parte di Anna, che però mantiene bene ritmo e intensità restando sempre nel personaggio. Il punteggio di 74.24 con 37.87 punti di technical elements e 36.67 punti per le componenti del programma non è quello sperato dalla coppia e si nota tutto nel volto di Luca quando compare la decisione dei giudici. Gli azzurri sperano di recuperare nella free dance, con le due coppie davanti a loro che sono molti vicini nei punteggi: 74.36 per gli statunitensi Chock e Bates quinti e 74.81, per l’altra coppia a stelle e strisce Hubbell e Donohue quarti. Gli allievi di Paola Mezzadri, Marina Zueva e Maurizio Margaglio danno tutto nell’interpretazione di “La vita è bella” di Piovani, un programma intenso e ipnotico eseguito alla perfezione. La coppia ottime infatti il suo season best di 110.99, ma non basta per scalzare gli altri avversari. A vincere i francesi Gabriella Papadakis e Guillaume Cizeron, che confermano la loro imbattibilità stagionale, aggiudicandosi, seconda piazza per i canadesi Tessa Virtue e Scott Moir, a chiudere il podio gli statunitensi Maia ed Alex Shibutani nonostante una prova con troppe imprecisioni e che gli sarebbe potuta costare la medaglia.
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Giulia Cannarella
Giornalista pubblicista, collaboratrice per Runner's World Italia. In precedenza redattrice per Agr-agenzia giornalistica radiotelevisiva e collaboratrice per la Gazzetta dello Sport inserto Milano-Lombardia

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